Nell’ultimo conflitto il Battaglione Cervino per ben due volte fu formato e due volte distrutto.
Il Monte Cervino è una leggenda, nelle sue fila vi erano tutti campioni di sci e di roccia, annoverando esclusivamente volontari e scapoli, condizione prima per essere accettati.
La permanenza in Russia del “Cervino” durò dieci mesi. Il primo combattimento nel marzo del ’42 a – 32° sotto zero sul fronte del Ploski, l’ultimo combattimento nel gennaio del ’43 a Olikowatka. Quando a dicembre i russi scatenarono la loro offensiva il “Cervino” si trovava a fianco della “Julia” a condividerne il martirio. La loro ritirata finì alle porte di Nikolajewka nel gennaio del ’43, dove per l’ennesima volta la tenaglia nemica si chiuse su di loro al grido del motto del battaglione “Pistaa!”, prima che la “Tridentina” potesse arrivare loro in soccorso.
Anche nell’immenso fronte russo si sparse ampiamente la fama del “Cervino”, i cui alpini venivano con rispetto e timore chiamati “I Diavoli Bianchi”.